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Spirale anticoncezionale

Spirale anticoncezionale

Spirale anticoncezionale: cosa c'è da sapere

Dalla spirale al rame alle spirali ormonali, tutte le informazioni su questo metodo contraccettivo.
Spirale anticoncezionale
La spirale anticoncezionale fa parte di tutti quei metodi contraccettivi che oggi abbiamo a disposizione per evitare una gravidanza indesiderata e per poterla invece pianificare con maggior tranquillità.
Possiamo raggruppare questi sistemi in 3 categorie: metodi ormonali (pillola, cerotto, anello e altri dispositivi a rilascio ormonale), metodi di barriera (preservativo maschile e femminile), metodi intercettivi, la spirale appunto.
 
Spirale al rame
La spirale, altrimenti chiamata dispositivo intrauterino (IUD, acronimo inglese per Intra Uterine Device), è costituita da un bastoncino di plastica con 2 bracci, quindi a forma di T, di circa 6 cm, su cui viene avvolto a spirale un filo di rame, da cui il nome.
Il rame induce a livello uterino una reazione infiammatoria in grado di inibire la risalita degli spermatozoi all'interno delle vie genitali femminili o in grado di interferire con l'impianto dell'eventuale uovo fecondato, qualora alcuni spermatozoi dovessero sopravvivere. Ecco perché, nel caso della spirale al rame, è più corretto parlare di metodo intercettivo più che contraccettivo.
La spirale viene applicata all'interno della cavità uterina dal ginecologo durante una visita ambulatoriale, non necessitando di alcuna anestesia per essere inserita e può rimanere in sede fino a 5 anni, per poi essere rimossa ed eventualmente sostituita nello stesso tempo.
Il momento ideale per applicare (e rimuovere) la spirale anticoncezionale è negli ultimi giorni di flusso mestruale, quando l'apertura del collo dell'utero agevola la manovra di inserimento e, eventualmente, di estrazione.
In sede di visita sarebbe poi opportuno controllare ecograficamente il corretto posizionamento dell’IUD all'interno dell'utero, poichè eventuali mal posizionamenti potrebbero rendere la copertura contraccettiva meno efficace.
Dopo l’inserimento della spirale al rame è importante sottoporsi periodicamente a visite di controllo, perché in alcune donne la spirale potrebbe dislocarsi all'interno della cavità uterina dopo flussi mestruali particolarmente abbondanti; inoltre, pochi sanno che dopo una risonanza magnetica è sempre meglio controllare che la spirale sia rimasta in sede.
Lo IUD al rame viene in genere applicato a donne che hanno partorito e che non desiderano più figli, poichè la reazione infiammatoria alla base del meccanismo d'azione del dispositivo, cioè il rame, potrebbe estendersi anche a livello delle tube, compromettendone l'apertura e quindi condizionando in futuro la fertilità della donna.
La spirale anticoncezionale viene consigliata anche a tutte le donne che non possono assumere la pillola o che semplicemente non desiderano alterare il proprio equilibrio ormonale, assumendo farmaci che, appunto, contengono ormoni.
Al contrario, la spirale al rame si sconsiglia a chi è particolarmente soggetta ad infezioni vaginali ricorrenti e a chi ha flussi mestruali abbondanti e dolorosi, poichè potrebbe accentuare questi disturbi.
Durante l'utilizzo della spirale, infatti, potrebbe aumentare la secrezione vaginale, poichè i fili a cui è legato il bastoncino con il rame rimangono costantemente nella vagina e potrebbero veicolare batteri.
A tal proposito, quando si utilizza la spirale anticoncezionale, si consiglia sempre un'igiene accurata e l'uso di terapie vaginali disinfettanti da fare a cicli.
Va aggiunto che questo non è il sistema contraccettivo più adatto a chi ha partner occasionali e che quindi è già di per se esposto ad un maggior rischio infettivo, meglio quindi scegliere un metodo di barriera come il preservativo.
La spirale ormonale
Un discorso a parte merita la spirale ormonale o "medicata", ormai in commercio da alcuni anni, che ha un meccanismo d'azione completamente diverso dalla classica spirale al rame.
Innanzitutto non contiene il rame e quindi non crea una reazione infiammatoria, ma assicura protezione da gravidanze indesiderate liberando un ormone progestinico (levonorgestrel), una volta posizionata nell'utero.
Attualmente esistono due tipi di IUD medicati: una più piccola di dimensioni e a basso rilascio ormonale, chiamata spirale Jaydess, l'altra più grande e a più alto rilascio ormonale, chiamata spirale Mirena.
Entrambi questi tipi di spirale anticoncezionale devono essere applicate dal ginecologo in ambulatorio, possibilmente durante i primi tre giorni del ciclo mestruale.
La spirale Jaydess ha un impiego esclusivamente contraccettivo, non sempre inibisce l'ovulazione, ma il levonorgestrel rilasciato crea un ambiente sfavorevole alla risalita degli spermatozoi inibendo la produzione di muco cervicale. Rende inoltre impossibile un eventuale impianto dell'uovo fecondato riducendo lo spessore del rivestimento della parete interna dell’utero, cioè l'endometrio.
Viste le piccole dimensioni di questo dispositivo e l'assenza della reazione infiammatoria del rame che potrebbe compromettere la fertilità, questa spirale è proponibile anche a giovani ragazze che non hanno ancora avuto figli.
Inoltre, la spirale Jaydess, a differenza della pillola classica, non contiene estrogeni ed è quindi particolarmente indicata per le donne che fumano, sono in sovrappeso o soffrono di patologie che rendono controindicato l'uso di estrogeni. Il flusso mestruale con questo tipo di IUD risulta scarso e, in alcuni casi, inesistente.
La spirale Mirena, invece, ha un impiego più terapeutico che contraccettivo, anche se una volta inserita la probabilità di rimanere incinta è praticamente nulla.
Il rilascio di levonorgestrel a più alta concentrazione, infatti, viene consigliata a donne che hanno terminato la propria storia riproduttiva e hanno flussi mestruali particolarmente abbondanti fino ad avere gravi anemie, oltre a ripercussioni sulla qualità di vita.
La spirale Mirena è anche consigliata in presenza di patologie come l’endometriosi e in presenza di miomi uterini (piccoli tumori benigni dell’utero) che causano sanguinamenti eccessivi, come anche nelle emorragie della premenopausa.
Nella quasi totalità dei casi la spirale Mirena causa l’assenza del flusso mestruale (amenorrea) nel giro di un anno e può essere rimossa dopo 5 anni.
La spirale è solo uno tra i tanti metodi oggi in circolazione per rispondere alle esigenze di ogni donna. Scoprili tutti nell’articolo Metodi contraccettivi: tutto ciò che dovresti sapere.